
Titolo del libro: Presagi | Omens
Scritto da Anna Travagliati e illustrato da Serena Della Bona
Tradotto da Bristin Scalzo Jones
Anno di pubblicazione: 2021
Stampato da Amazon Fulfillment
[…] è una suggestiva unione di parole e immagini, emozionale ed evocativa come un presagio .
cit.
Un presagio è come un sussurro che sentiamo nel profondo del cuore, è la percezione che va al di là della nostra comprensione, è quella voce che dall’oscurità trascende lo spazio ed il tempo per regalarci sogni, speranze e a volte paure.
Così con il libro “Presagi | Omens” inizia la mia avventura nel mondo creato da Anna Travagliati e Serena Della Bona: due ragazze unite dalla passione per l’arte, che seppur espressa in modo diverso, si completa proprio grazie alle loro differenze.
Anna utilizza le parole per condividere con noi lettori i sentimenti più profondi dell’animo umano; Serena ci delizia invece con una sua personale rappresentazione visiva delle poesie, e non lascia spazio alla nostra immaginazione ma ci guida passo dopo passo in un percorso fatto di tele ed acquerelli dal forte impatto emotivo.
Da non trascurare la decisione di inserire la traduzione in inglese dei testi: un lavoro svolto egregiamente da Bristin Scalzo Jones, che permette anche agli stranieri di poter godere di questa raccolta!
Questa collezione di poesie illustrate, inizia proprio con un “presagio”.
Fra le nebbie
dei pensieri sommersi
si allunga l’ombra
di una nuova idea.
Presagio

Iniziano già a farmi incuriosire le prime due pagine: si parte da pochi versi che si affacciano rapidamente nel cuore del lettore. L’ombra che si allunga nei pensieri regalando nuove idee, raggiunge anche me, soprattutto grazie all’illustrazione (qui sopra) che rappresenta con eleganza e delicatezza la ragazza persa nei meandri della sua stessa mente.
Dopo il presagio, abbiamo la rivelazione: nelle pagine seguenti mi ha colpito ciò che io definirei un haiku:
La luce è rovente.
Per splendida grazia
posso chiudere gli occhi.
rivelazione

Questo dipinto, mi dà una sensazione di pace e rassicurazione. Dopo aver letto di “urla e pianti disperati” e “dolore color sangue”, è come attraversare la sofferenza dell’autrice e raggiungere, in fine, l’agognata serenità.
In quanto anche io poetessa, mi rivedo molto in queste parole che sanno di un vissuto tormentato, dettato dal dualismo che si divide tra i rimpianti, le accuse verso sé stessi e la voglia di rinascere e ripartire più forti di prima.
In questo percorso, però, c’è sempre qualcosa che perdiamo: l’Innocenza.
“Basta con le risate carine,
basta con le maniere zuccherine,
l’Innocenza si spoglia e non ci sta più
l’Innocenza salta sul ponte e si butta giù”.
e l’innocenza si suicida
Questo estratto dalla poesia “E l’Innocenza si suicida”, mi ha messo i brividi. È come se quest’ultima fosse al di fuori della protagonista e la scrutasse, crescesse con lei, scoprisse le sue stesse voglie e si trasformasse.
Ma questi cambiamenti non porteranno ad un lieto fine da favola: la bambina dolce e buona si scopre adulta, sexy, prorompente, con un lato oscuro che piano, piano prende sempre più il sopravvento. Il buio che inghiotte la luce.
E così all’Innocenza non resta che arrendersi e comprendere che ormai è solo parte di un passato che non tornerà, forse nemmeno tra i ricordi: non sopportando ciò che è diventata, non può che scomparire.

Uno sguardo che lascia poco spazio ai fraintendimenti: ecco il ritratto di una donna, non più bambina, che nei suoi occhi furbi e nel ghigno “maligno” si curva verso se stessa ed il suo nuovo mondo fatto di desideri e oscurità.
Questo, però, è anche il mondo che spesso sono costrette ad affrontare le star: icone di stile, di vita, eppure così fragili cadono nell’oblio lasciandosi trasportare dalla corrente, spesso perdendo di vista chi sono, abbandonando proprio la loro ingenuità.
Guardami, sono il tuo idolo.
Usami come un oggetto.
icona

Gli acquerelli, sotto la sapiente mano di Serena, fanno magie: qui vediamo una donna che “si fa guardare”, con un vestito attillato, ma dall’espressione passiva. Con i simboli tipici delle app per ascoltare musica e guardare video, “pausa, avanti, indietro”, la protagonista del dipinto sembra proprio essere alla mercé degli altri, che possono, appunto, trattarla come un oggetto.
Ci sono tante altre frasi da raccontare, immagini da svelare, ma questo percorso così bello sta a voi farlo nel profondo del vostro cuore, con il libro tra le mani.
Ogni pagina mi ha regalato innumerevoli sensazioni, e sotto i polpastrelli delle mie dita, mentre le sfogliavo, sembravano prendere vita. Un susseguirsi di tremori, a volte lacrime, ma ancor più spesso sorrisi: quelli che faccio con la consapevolezza che ancora oggi, esistono persone che sanno suscitare emozioni splendide.
Questo è uno dei libri che sicuramente rileggerò più volte, perché come le storie più belle, non va mai dimenticato.
Di lati positivi ce ne sono tanti, tra cui la dimensione: ho amato le pagine così grandi! Hanno davvero reso giustizia ai dipinti di Serena.
L’unico appunto che ho da fare è che avrei preferito avere la numerazione delle pagine, così da poter trovare la poesia che cercavo direttamente dall’indice.
Comunque questo non è un gran problema, non ce ne sono molte e quindi la ricerca è ugualmente facile. 🙂
Ringrazio di cuore Serena che mi ha dato l’opportunità di scoprire questo inestimabile tesoro, che ad ogni riga ed ogni goccia di acquerello non manca mai di far provare tante emozioni, sia attraverso le parole, che attraverso le immagini.
A presto con la recensione di “Serena Della Bona Art”!
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